Dove siamo
Piazza Plebiscito, 15
70017 Putignano BA
Orari di apertuta
Mercoledì – Sabato:
17:00 – 00:30
Domenica:
9:30 - 13 / 17- 01
Lunedì e Martedì:
chiuso
Dove siamo
Piazza Plebiscito, 15 70017 Putignano BA
Orari
Lun - Sab 17:00 - 00:30
Domenica 9:30-13 / 17:00-01:00
Mercoledì: chiuso
Social Icons
Lun - Sab 17-00:30 / Domenica 9:30-13 17-01:00 / Mercoledì chiuso
Piazza Plebiscito, 15 Putignano BA
Dove siamo
Piazza Plebiscito, 15 70017 Putignano BA
Orari
Lun - Sab 17:00 - 00:30
Domenica 9:30-13 / 17:00-01:00
Mercoledì: chiuso
Social Icons

Cosa fare a Putignano, guida alle attrazioni turistiche nelle vicinanze

Visitata la cittadina di Putignano ed il suo circondario rupestre fatto di chiesette e masserie disseminate tra le campagne, qualche tappa verso le principali attrazioni delle località limitrofe è d’obbligo per un’immersione totale nell’incantato territorio della valle d’Itria ed una conoscenza delle sue peculiarità e sfaccettature.

A seguire un itinerario tra le mete più suggestive nel circondario di Putignano.

Sommario

  • Le Grotte di Castellana
    • La scoperta
    • Itinerari
  • Lo Zoo Safari di Fasano
    • Il parco a tema
  • I Trulli di Alberobello
    • Origine
    • Costruzione
  • Le Ceramiche di Grottaglie
  • Il Museo del mare di Taranto
  • Conclusioni
  • Le grotte di castellana

    A poco più di 5 km da Putignano e poco più di 1 km dal centro abitato del comune di Castellana Grotte, troviamo le Grotte di Castellana. Complesso carsico di cavità sotterranee, lasciano senza fiato per il loro fascino, dettato dalla presenza di maestose formazioni di stalattiti e stalagmiti ed il movimento perpetuo dell’acqua sottostante.

    La scoperta

    Da sempre gli abitanti di Castellana erano consapevoli che il territorio loro sottostante, avesse qualcosa di diverso, a causa dei numerosi animali, tra cui pipistrelli, che ne vedevano fuoriuscire. Effettivamente ciò che si trova dopo aver superato la cavità d’ingresso, fu esplorata per la prima volta da Franco Anelli nel 1938 il quale si rese conto che quella visibile, non era altro che la prima delle tante cavità presenti nel sottosuolo. Egli si occupò, accompagnato da Vito Matarrese, un giovane del luogo, della mappatura delle stesse.

    L’itinerario

    L’itinerario parte dalla grotta più grande, 100 metri di lunghezza per 50 di larghezza, caratterizzata dalla presenza di un foro comunicante con l’esterno. Al centro un enorme gruppo di stalattiti, per le loro dimensioni, denominate “i ciclopi”. Di qui ha inizio il percorso che, passando per tutte le cavità, giunge fino all’ultima ed incantata Grotta Bianca  il cui nome deriva dal colore bianco candido delle sue colonne di alabastro. Ognuna delle grotte è contraddistinta da un nome bizzarro o intrigante attribuitogli al momento della scoperta con riferimento alla forma, sempre molto suggestiva, assunta da stalattiti e stalagmiti qui presenti. Tra queste: Lupa romana, la Civetta, la Madonnina, il Serpente, l’Altare, il Precipizio, il Corridoio del deserto, la Colonna rovesciata (detta anche Torre di Pisa), il Corridoio Rosso, la Cupola. I più temerari possono prenotare una visita notturna alle grotte (a patto che si raggiunga il numero di 15 partecipanti) che si svolgerà grazie alla sola luce delle torce ed in completo silenzio, per godere al meglio dei suoni della grotta. Il tragitto all’interno delle cavità è reso più adatto al camminamento grazie alla presenza di apposite pedane. Interessante il fatto che queste grotte siano un zona antisismica, non c’è dunque il rischio di rimanervi intrappolati a causa di un terremoto!

    Lo zoosafari di Fasano

    Continuando il percorso da Putignano verso sud-est ci dirigiamo verso lo zoosafari di Fasano. Esso nacque in provincia di Brindisi nel 1973 ed ospita ancora oggi specie animali da tutto il mondo. Esiste un percorso predisposto da seguire in auto, con la quale sarà possibile passare tra i recinti che ospitano i diversi animali. Esiste anche una zona percorribile a piedi, percorsi didattici, una fattoria e molto altro. È tra i più grandi parchi d’Europa e tra quelli che ospitano più specie animali.

    Il parco a tema

    Successivamente venne aggiunta una nuova area, quella del parco a tema il cui nome è Fasanolandia. Qui troviamo attrazioni per adulti e bambini.

    I trulli di alberobello

    Proseguendo verso sud da Putignano incontriamo invece Alberobello con i suoi caratteristici trulli.

    Queste caratteristiche costruzioni, disseminate un po ‘in tutto il territorio della valle D’Itria, vedono la loro massima concentrazione nel comune di Alberobello, a cavallo tra la Murgia e la Valle D’Itria. Qui queste costruzioni si differenziano da quelle delle zone limitrofe in quanto venivano adibite a vere e proprie abitazioni per famiglie e non soltanto come depositi per gli attrezzi nelle campagne.

    L’origine

    Pare che i trulli esistano in questo territorio sin dalla preistoria e che, i loro progenitori siano i Tholos, costruzioni adibite alla sepoltura dei defunti. I trulli più antichi vengono in realtà fatti risalire al XIV secolo, quando, il territorio dove attualmente sorge alberobello, fu affidato al Conte di Conversano. Fu allora che la costruzione dei trulli aumentò a dismisura. La stessa area oggi conta non meno di 1030 trulli.

    La costruzione

    Si tratta di costruzioni a pianta rotonda, il cui diametro varia a seconda delle esigenze) e che, con una struttura a secco, senza quindi l’ausilio di malta per tenere insieme le parti, permetteva un rapido smantellamento.

    Ciò che maggiormente caratterizza i trulli è la forma conica del tetto che li ricopre, fatto di pietra calcarea locale.
    Dalla terrazza di Santa Lucia, nel centro di Alberobello, è possibile godere di una favoloso vista panoramica dei trulli dall’alto.
    Prima di giungere alla prossima tappa spingendoci più a sud più a sud, incontreremo le città di Locorotondo e Martina Franca. La prima, deve il suo nome alla sua forma circolare e alla disposizione ad anelli delle case e delle mura che le circondano. Le abitazioni del borgo antico hanno una caratteristica forma a tetto spiovente che ricorda quelle tutte colorate del nord Europa, ma qui sono interamente bianche, in quanto costruite in pietra calcarea. L’atmosfera qui è incantata, un po ‘ per gli edifici, un po’ per la posizione in cui si trova, ma anche per la cura dei vicoli e delle botteghe che, al loro interno,  vendono manufatti tradizionali.

    Non distante da Locorotondo, Martina Franca, al di là dei singoli monumenti,colpisce  anch’essa per la sua atmosfera fuori dal tempo, i suoi stretti vicoli, la cordialità dei suoi abitanti. La città è nota per il buonissimo Capocollo locale che vale assolutamente la pena provare!

    Le ceramiche di grottaglie

    Procedendo ancora verso sud e dirigendoci verso la costa, ci imbattiamo, prima di giungere ad essa, nel comune di Grottaglie. L’arte della ceramica qui affonda le sue radici nel Medioevo. La massiccia presenza di argilla nel territorio di Grottaglie ha favorito la diffusione e l’uso della ceramica che, per secoli, è fonte primaria di ricchezza della città come dimostrano i più di 400  manufatti, che coprono un arco cronologico che va dal VIII secolo a.C. sino ai giorni nostri, custoditi al museo delle Ceramiche qui ubicato. Particolarmente note sono le ceramiche devozionali, piatti e statue votive dedicate alla Vergine e ai Santi. Qui sono esposti anche diversi oggetti d’uso quotidiano databili tra XVII e metà del XX secolo, come contenitori per acqua, vino, olio, aceto e per conservare gli alimenti. Dal 1980 il museo organizza esposizioni temporanee, tra cui una mostra annuale del Presepe, ed espone i più  belli a testimoniare la continua evoluzione delle tecniche. È proprio il fatto che a manufatti tradizionali si affiancano manufatti sempre più moderni e raffinati, frutto di una costante ricerca che guarda al futuro seppur facendo tesoro del passato, ciò che ha reso le ceramiche di Grottaglie famose nel mondo. Qui a Grottaglie esiste un quartiere fuori dal tempo, “quartiere delle ceramiche”, localmente chiamato “li camenn’re” da “camini”, interamente dedicato alla produzione di ceramiche con botteghe che ancora oggi, hanno come sede delle grotte.

    Il museo del Mare di Taranto

    Proseguiamo adesso dirigendoci verso la costa ovest della Puglia, giungendo a Taranto, dove si può visitare il museo del mare.

    Nato per promuovere e rivalutare la cultura marinaresca e la vela, è una struttura dinamica con protagoniste le barche che, attraverso la voce degli armatori, raccontano la loro storia e le loro avventure.

    ​​Ogni collezione nasce con un solo pezzo e si arricchisce poi nel tempo, ogni barca che si aggiungerà rappresenterà una preziosa pagina di storia di barche, di cantieri e di uomini.

    Le Barche e gli armatori sono selezionati in base a precise caratteristiche. Gli armatori infatti, devono raccogliere e riportare tutte le possibili informazioni sulla propria barca (notizie tecniche, costruttore, progettisti, armatori precedenti, etc.) e solo successivamente, i selezionati partecipando alle attività programmate, daranno la possibilità agli interessati di navigare con loro, conoscerne la storia ed apprezzare le doti e le caratteristiche.

    Castel del Monte

    Allontanandosi da Putignano questa volta verso nord, giungendo fino al confine della provincia di Bari (ancora al suo interno) troviamo Castel del Monte, il cui territorio fa parte del comune di Andria e che, tra i castelli più visitati d’Italia, rientra non a caso tra i siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

    Dall’alto della collina su cui sorge, Castel del Monte domina la campagna ed il mare ai suoi piedi e si lascia ammirare, con la sua inconsueta forma ottagonale. 

    La storia

    Un documento firmato da Federico II di Svevia colloca nel 1240 da data di costruzione del castello. Altri documenti fanno supporre che questa data corrisponda a quella della fine dei lavori per la sua costruzione.

    Non è chiara la motivazione che spinse l’imperatore del Sacro Romano Impero a costruire un castello in quel punto; gli studiosi ci dicono che sicuramente la sua funzione non era né militare, in quanto assenti sia il fossato che il ponte levatoio, ne tantomeno abitativa, in quanto non dotato di cucina o scuderie.

    Curiosità

    Molti sono i dubbi e i “misteri” che avvolgono questo luogo, la sua funzione in primis, ma soprattutto la sua forma, hanno lasciato spazio alle più varie interpretazioni. La pianta ottagonale potrebbe rappresentare la forma della corona indossata dagli imperatori del Sacro Romano Impero e dallo stesso Federico II. Ma c’è anche chi ha visto nell’ottagono una fusione tra il quadrato e il cerchio, quindi la ricerca della riconciliazione del terreno con il divino. Anche all’interno troviamo il numero otto, le sale sono in totale sedici, 8 per piano appunto.

     

    I due leoni che abbelliscono la scalinata d’ingresso sono indirizzati nell’esatta posizione in cui sorge il sole nei due solstizi, conseguentemente ci si è chiesto se il castello non fosse un osservatorio astronomico.

    Conclusioni

    Ogni città e piccolo paesino qui in Puglia, ed ancor più nel territorio incantato della Valle d’Itria nasconde segreti, tradizioni, aneddoti e storie da scoprire; informazioni che non si trovano sui libri ma che spesso si apprendono esclusivamente parlando direttamente con gli abitanti di questi luoghi. Quelle sopra elencate sono solo alcune delle località che meritano una visita, altrettante sono le non citate località di mare che attraggono migliaia di visitatori ogni anno.