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Alla scoperta di Putignano

La città di Putignano, situata sulla Murgia delle grotte e dei trulli, la Murgia Barese, in Puglia, è geologicamente caratterizzata per la struttura a strati di roccia calcarea posizionati su livelli irregolari. Proprio quest’ultima ha dato vita alle tipiche costruzioni della zona, i trulli, e veniva utilizzata anche per la realizzazione dei tetti delle molteplici masserie disperse in questo territorio.

Putignano infatti, noto centro agricolo, presenta ancora, disseminati nel suo circondario rurale, antiche chiesette rupestri e santuari realizzate con i materiali e tecniche locali; le grotte sotterranee poi, grotte naturali di origine carsica ricoperte di stalattiti e stalagmiti, danno un senso a tutto ciò che incontriamo sulla superficie di questa meravigliosa terra.

Sommario

  • Storia di Putignano
    • Le origini
    • Dai benedettini ai Cavalieri di Malta
    • Dal '600 ad oggi
  • Il centro storico
    • I monumenti
    • Le chiese
  • Tradizioni e Folklore
    • Specialità enogastronomiche
      • La farinella
      • L'olio d'oliva
      • I vini
    • Folklore
      • Il Carnevale
      • I carri di cartapesta
  • Conclusioni

Stroria di Putignano

Le origini

Le origini di Putignano sono veramente antiche; antico centro Peuceta, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti dentro e fuori le mura cittadine, visse un periodo di particolare splendore durante l’età della Magna Grecia. Questa ipotesi storica è avvalorata dal fatto che nel dialetto locale ritroviamo molti vocaboli di chiara derivazione greca.

Dai Benedettini ai Cavalieri di malta

Nel 1088 d.C. il conte di Conversano donò la terra di Putignano ai Benedettini dell’abbazia di Santo Stefano a Monopoli; fu da questo momento che molte famiglie contadine al loro servizio si iniziarono a spostare da Monopoli a Putignano al servizio del Benedettini. Da questo momento in poi la città si espanse notevolmente fino a diventare un vero e proprio centro agricolo. Nel 1317 i Benedettini cedettero poi questo territorio ai Cavalieri di Malta o Gerosolimitani. Con loro il feudo, detto baliaggio era sotto il controllo del balì, colui che ne otteneva l’investitura ed aveva potere spirituale e temporale. Il balì Carafa è sicuramente il più noto per le migliorie apportate al territorio di Putignano: fece edificare la Chiesetta di S. Giovanni fuori le mura che fu adibita alla vestizione durante la cerimonia d’ingresso del Balì; fece poi costruire attorno al castello fortissime mura, in modo che la città fosse inespugnabile; volle inoltre che fossero realizzati torrioni, fossati ed una seconda Porta di accesso al paese, detta Porta Barsento. Nel 1474 si occupò del restauro della chiesa di S. Pietro.

Dal ‘600 ad oggi

Nel ‘600 la cittadina si sviluppò notevolmente, accumulando numerose ricchezze ed opere d’arte distribuite nelle varie chiese della città; Nel ‘700 fu vittima delle perquisizioni da parte dei Francesi che portarono via tutte le campane delle chiese, eccetto la maggiore della chiesa di S. Pietro, esistente ancora oggi. Negli anni ‘50 e ‘60 del Novecento a Putignano fiorì l’industria tessile ed il Carnevale iniziò ad assumere le sue attuali sembianze, iniziando a farsi conoscere nei territori limitrofi e non solo. Crebbero di conseguenza anche le infrastrutture che resero Putignano uno dei più importanti centri del sud-est barese.

Il centro storico

Subito identificabile grazie all’ampio estramurale che lo circonda, il centro storico di Putignano è di forma ellittica ed i suoi tre ingressi “Porta Grande”, “Porta Barsento” e “Porta Nuova” erano gli unici punti di contatto tra quest’ultimo ed il mondo esterno. La chiancata, arteria principale della città, collega tra loro le tre porte ed il primo nucleo di case.

I monumenti

Al centro del Borgo antico troviamo Piazza Plebiscito con le bellezze architettoniche dei suoi palazzi: La chiesa madre di S. Pietro Apostolo, fatta erigere agli albori del Medioevo e poi ricostruita nel 1400; il sedile, ricostruito nel 1905 fu sede storica del municipio ed è da sempre simbolo del potere politico; accanto alla chiesa di S. Pietro Apostolo vi è poi l’ingresso del palazzo del Principe Romanazzi-Carducci, superba costruzione del XIV secolo che ospitò personaggi illustri tra cui il Principe Umberto II di Savoia. Nel centro storico possiamo ammirare piccoli gioielli di pietra, come l’arco di S.Michele. Un contributo di fede sono le numerose edicole votive di via Ortensio e vico S.Chiara. Come scrigni tra le mura, permettevano agli abitanti di evocare protezione.

Le chiese

Nel centro storico troviamo numerosissime chiese: il Monastero il Santa Chiara, in cui è possibile ammirare notevoli opere di architettura religiosa, il Convento delle Carmelitane (sede del Municipio), la Chiesa dei santi Medici Cosma e Damiano, la chiesa di San Lorenzo, la chiesetta di Santo Stefano Piccolo, chiesa di S. Maria di Costantinopoli, la chiesetta della Maddalena. Il percorso nel Borgo Antico si chiude con un tuffo nel barocco pugliese: la sontuosa facciata della chiesa di S. Maria la Greca custodisce al suo interno le reliquie di S.Stefano ed un presepe in pietra con antiche statue in terracotta del XV secolo, opera di un noto artigiano locale.

Tradizioni e Folklore

Inutile sottolineare come, un paese dalle origini remote come Putignano, abbia un enorme quantità di tradizioni che porta con sé e che riguardano ogni ambito: agroalimentare, folkloristico, religioso e così via. A differenza di altri luoghi, qui la tradizione ed il legame con la propria terra ed origini è davvero sentito ed è riscontrabile dalla passione con la quale la comunità si dedica a reiterare e tramandare tali conoscenze alle nuove generazioni.

Le specialità enogastronomiche

Come ogni regione ed ogni singolo comune in Italia, Putignano, vanta una serie di prelibatezze enogastronomiche tradizionali che parlano del passato e che sono spesso riproposte in chiave moderna.

La Farinella

Piatto della tradizione per eccellenza è la farinella, che guarda caso da il nome anche alla famosa Maschera carnevalesca tipica della città. Si tratta di uno sfarinato ci ceci ed orzo tostati con aggiunta di sale ideale per accompagnare i sughi tradizionali di carne, saporiti e dalle lunghe cotture ma anche i sapori più delicati delle verdure locali.

L'olio d'oliva

La superficie agricola di Putignano, di circa 8000 ettari è occupata per ⅛  proprio da uliveti. Nel comune sono attivi 5 frantoi. Inutile dire quanto questo prodotto sia caro alla tradizione ed ai Putignanesi (la maggior parte dei quali, nelle ville di campagna, ha i propri ulivi che cura durante l’estate per poi raccoglierne i frutti da Novembre in poi).

Le varietà maggiormente coltivate sono: La Cima di Mola, forse la più diffusa sulla Murgia nel comprensorio dei trulli e delle grotte si ambienta molto bene nelle zone dal clima mite, in alta collina la produzione è infatti più limitata; la Coratina, diffusissima in tutto il territorio nazionale, è coltivata principalmente nelle province di Bari e Foggia; abbiamo poi la coltivazione della Ogliarola, oliva da olio, tra le specie più rinomate al mondo, prodotta in diverse zone della Puglia, anche a Putignano. Essa produce un olio intenso, dal retrogusto fruttato, intenso, mandorlato, dolce e dal colore giallo oro.

I vini
Si dice che il vino sia l’espressione più autentica di un territorio e Putignano ne è la conferma. Il lungo legame della città con la vite è testimoniato dalla  presenza di una di esse, secolare, all’ingresso del borgo antico da Porta Barsento, che si erge, arrampicandosi sulla facciata di un palazzo, verso il cielo. Essa è stata piantata dal contadino che risiedeva nell’abitazione nel 1920. La prima e più importante cantina del territorio fu quella che faceva capo al palazzo del Balì nel XVIII secolo, dove si raccoglieva la produzione di tutti i vigneti del circondario. Da un documento del 1748, apprendiamo che all’interno della cantina erano conservati circa 37.664 litri di vino. Tra gli anni ‘30 e ‘50 nel borgo antico le cantine che vendevano vino, spesso autoprodotto, erano moltissime. Esse erano subito identificabili dalla forma del loro ingresso: gli stipiti circolari permettevano il passaggio delle più grosse botti di vino. Questo era luogo d’incontro e di degustazione delle prelibatezze tradizionali accompagnate dal buon vino, per concludere il tutto, si sperava, nella vendita di quest’ultimo. Una delle più antiche cantine di Putignano è Capogrosso, situata al piano interrato di molte famiglie di gentiluomini, apparteneva alla famiglia Campanella i cui ultimi discendenti la lasciarono in mano alla parrocchia di S. Pietro Apostolo. Oggi, il comune di Putignano come quasi tutti i comuni d’Italia, vanta un numero rilevante di denominazioni di origine dedicate al vino.

Folklore

Il Carnevale

Se si parla di tradizioni ed in particolare di Folklore, non si può non menzionare il Carnevale di Putignano. Qui il carnevale ha una durata lunghissima, la più lunga dei carnevale di tutta Europa; esso ha infatti inizio il 26 dicembre e termina il Martedì grasso. Esiste addirittura, negli ultimi anni, una versione estiva del carnevale, non una parodia di quello vero bensì segno di una sentita partecipazione all’evento da parte della comunità e simbolo dunque di identità; si approfitta del mese di Luglio per far conoscere i tradizionali giganti di cartapesta ai viaggiatori in visita per i mesi caldi, che, diretti alle vicine spiagge dei paesi limitrofi, approfittano per visitare questa terra ricca di storia.

I carri di cartapesta

La cartapesta, protagonista del carnevale, è figlia di secoli di tradizione tramandata tanto quanto i vari rituali che si svolgono nell’arco di questo lungo periodo e ne scandiscono le fasi. Abbiamo infatti “Le propaggini” che segnano l’inizio del carnevale, “i giovedì”, il cui numero varia in relazione alla data di Pasqua dedicati a precise categorie sociali, “La festa dell’Orso”, Le varie sfilate, “L’estrema Unzione” ed infine il “funerale del carnevale”, paradigma di un rito purificatore chiamato a bruciare il materialismo in favore della spiritualità.

Conclusioni

“La città che fa del suo passato la sua forza presente”, è questa, forse, la definizione che più si addice alla cittadina di Putignano. Negli ultimi tempi il sorgere di strutture ricettive all’interno del suo centro storico  e della campagna circostante ha fatto sì che il suo valore storico fosse rivalutato grazie anche al fatto di trovarsi al centro di territori riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità quali Alberobello, Matera, Polignano a Mare, Monopoli, Castellana e Fasano.