I vini di Puglia hanno assunto un’identità ed un carattere identificativi tanto da imporsi sul mercato nazionale. In particolare due vini come il Negroamaro e il Primitivo sono diventati sinonimo di Puglia e di qualità, assieme agli altri 27 vini Doc della regione.
In particolare, nel territorio delle Murge possiamo distinguere due aree vitivinicole: La Bassa Murgia, patria delle uve a bacche rosse, e La Valle d’itria (La Murgia dei Trulli), patria della bacca bianca.
Nella prima, dunque, vediamo la produzione di vini rossi (murgia igp); nella seconda, il clima caratterizzato da inverni rigidi ed estati lunghe e ventilate con forti escursioni termiche notturne e la caratteristica terra rossa, di natura argilloso-calcarea costituiscono le condizioni ideali per la crescita di vigneti a bacca bianca, che sviluppano aromi particolari e un buon grado di acidità. Le principali varietà coltivate sono: la Verdeca, il Bianco d’Alessano, le Doc Martina Franca e Locorotondo, le Dop Ostuni con uva a bacca bianca e meno note, l’Impigno e il Francavidda.
La zona di produzione comprende:
I vigneti utilizzati sono : 50% – 65% Verdeca, 35% – 50% Bianco d’Alessano ( in percentuale minore =< 5% Vitigni Fiano, Bombino e Malvasia Bianca);
Titolo alcolometrico : => 11%
Nel ‘600 la cittadina si sviluppò notevolmente, accumulando numerose ricchezze ed opere d’arte distribuite nelle varie chiese della città;
Nel ‘700 fu vittima delle perquisizioni da parte dei Francesi che portarono via tutte le campane delle chiese, eccetto la maggiore della chiesa di S. Pietro, esistente ancora oggi.
Negli anni ‘50 e ‘60 del Novecento a Putignano fiorì l’industria tessile ed il Carnevale iniziò ad assumere le sue attuali sembianze, iniziando a farsi conoscere nei territori limitrofi e non solo. Crebbero di conseguenza anche le infrastrutture che resero Putignano uno dei più importanti centri del sud-est barese.
La denominazione di origine controllata “Locorotondo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie e varietà:
I vigneti utilizzati sono : Verdeca, Bianco d’Alessano ( in percentuale minore =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia).
Titolo alcolometrico : tra 11% e 15%.
Il paesaggio rurale è attualmente caratterizzato da eleganti e lineari muretti a secco che delimitano e sostengono il terreno agrario sul quale l’uomo ha impiantato i vigneti, per la maggior parte di piccole dimensioni, nei quali la scelta dei due vitigni predominanti è stata fatta al fine di sfruttare al massimo le caratteristiche del territorio.
Il vitigno Verdeca vuole terreno fresco e profondo del fondovalle; il vitigno Bianco d’Alessano, più rustico, vegeta e produce bene sui crinali poveri di stato coltivabile ma esposti al sole. L’uno fornisce al vino il profumo e il sapore, l’altro la stoffa e il corpo. Insieme costituiscono la formula per produrre lo splendido vino bianco denominato “Locorotondo”.
La zona di produzione comprende:
La Strada del Vino che da questi due incantati paesi prende il nome, coinvolge in realtà tutto il territorio della Murgia Sud Orientale, detta anche Murgia dei Trulli, che va dai comuni di Alberobello, Martina Franca, Locorotondo, Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, affacciandosi sulla magica Valle dei Trulli, per poi proseguire per Crispiano.
Vegetazione, trulli, casette rurali e antiche masserie, un tempo centri specializzati per la coltivazione della vite sono le località che si incontrano percorrendo la Strada dei Vini: Alberobello, la località nella quale i trulli assumono dimensione urbana e non più rurale (il centro storico ne conta infatti più di mille ) Martina Franca, raffinato luogo di arte barocca Roccocò, più vicina al Barocchetto romano che al Barocco leccese, degno di nota il Palazzo Ducale, oggi municipio della città; Locorotondo che si offre al viaggiatore che giunge da Martina Franca, con il suo impianto circolare da cui deriva il nome e con i suoi caratteristici tetti spioventi; Fasano, che gode di una strategica posizione a metà strada tra la collina della Selva, di Laureto e del Canale di Pirro e il mare cristallino del Basso Adriatico; Cisternino, la cui architettura del centro storico e la vista sulla Valle d’Itria non potranno che incantare; Ostuni, nota anche come “città bianca” per le abitazioni bianche del suo centro storico; Ceglie Messapica, una delle più antiche città della Puglia ricca di testimonianze storiche ed infine Crispiano che custodisce numerosi insediamenti rupestri tra cui spicca la Cripta di S. Paolo scavata dai monaci che fondarono la città.
Il paesaggio è percorso da depressioni circolari, burroni e fratture improvvise. In profondità innumerevoli grotte di origine carsica e caverne scavate da fiumi sotterranei si aprono la via verso il mare.
Elementi distintivi di questo paesaggio, le profonde voragini delle gravine, spettacolari fenditure dalle pareti ripide. Il nome deriva da “grava”, termine che indicava la spiaggia, o il greto del fiume, ma le dimensioni monumentali fanno più pensare a veri e propri canyon. Le Grotte di Castellana sono un noto esempio.
La Strada dei Vini Doc della Murgia Carsica si sviluppa nei territori dei comuni di Spinazzola, Poggiorsini, Gravina in Puglia, Altamura, Gioia del Colle, Cassano Murge, Acquaviva delle Fonti, Santeramo, Sannicandro, Casamassima, Noci, Putignano, Castellana Grotte, Sammichele, Conversano, Rutigliano, Adelfia, Turi.
Osservando i terreni di aree archeologiche come, ad esempio, gli scavi di Botromagno, di poco fuori il centro storico della città, è possibile capire qualcosa in più sui fattori che influiscono, sulle caratteristiche di un vino come il Gravina. La composizione stratificata, infatti, evidenzia un primo strato vegetale sotto il quale sono ben evidenti quello argilloso e poi tufaceo. I vigneti iniziano a vedersi in prossimità degli scavi, per un’estensione che oggi è circa di 400 ettari (da 2700 che se ne contavano nel 1977), per un vino che ha una netta impronta territoriale. Il Gravina Bianco è ottenuto sostanzialmente da uve Greco e bianco di Alessano in percentuale compresa tra il 35 e il 60%, e da malvasia per una quota tra il 45 e il 60%, con possibilità di aggiunte di modeste percentuali di bombino bianco, trebbiano, verdeca. I comuni interessati alla produzione della denominazione sono quelli di Gravina, Poggiorsini, Altamura, Spinazzola.
In questi territori il settore agricolo si impone soprattutto per le colture cerealicole e viticole. Forti nelle produzioni delle uve da tavola i comuni di Conversano, Rutigliano, per le uve da vino Spinazzola, Poggiorsini, Gravina, Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Adelfia. Produzioni che accomunano tutti i territori comunali interessati dalla Strada sono quelle casearie, in particolare le produzioni di mozzarelle, i formaggi freschi, di cacioricotta e di caciocavalli.
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