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Le strade del vino, tra Murgia barese e Valle d'Itria

I vini di Puglia hanno assunto un’identità ed un carattere identificativi tanto da  imporsi sul mercato nazionale. In particolare due vini come il Negroamaro e il Primitivo sono diventati sinonimo di Puglia e di qualità, assieme agli altri 27 vini Doc della regione.

Sommario

  • Murgia e Valle d’Itria
  • La DOC Martina Franca
    • Versioni
    • Storia
  • La DOC Locorotondo
    • Zone di produzione
    • Storia
  • La DOC Gioia del Colle
    • Tipologie, vigneti, tasso alcolometrico
    • La storia
  • Strada del Vino DOC Locorotondo e Martina Franca
    • Il percorso
  • Strada dei Vini della Murgia Carsica
    • Il percorso
  • Lista DOC della Puglia
  • Murgia e Valle d’Itria

    In particolare, nel territorio delle Murge possiamo distinguere due aree vitivinicole: La Bassa Murgia, patria delle uve a bacche rosse, e La Valle d’itria (La Murgia dei Trulli), patria della bacca bianca.

    Nella prima, dunque, vediamo la produzione di vini rossi (murgia igp); nella seconda, il clima caratterizzato da inverni rigidi ed estati lunghe e ventilate con forti escursioni termiche notturne e la caratteristica terra rossa, di natura argilloso-calcarea costituiscono le condizioni ideali per la crescita di vigneti a bacca bianca, che sviluppano aromi particolari e un buon grado di acidità. Le principali varietà coltivate sono: la Verdeca, il Bianco d’Alessano, le Doc Martina Franca e Locorotondo, le Dop Ostuni con uva a bacca bianca e meno note, l’Impigno e il Francavidda.

    La Doc Martina Franca

    La zona di produzione comprende:

    • per la provincia di Taranto, il territorio dei comuni di Martina Franca e Crispiano;
    • per la provincia di Bari, il territorio del comune di Alberobello;
    • per la provincia di Brindisi, parte del territorio dei comuni di Ceglie Messapico e Ostuni.

    I vigneti utilizzati sono :  50% – 65% Verdeca, 35% – 50% Bianco d’Alessano ( in percentuale minore =< 5% Vitigni Fiano, Bombino e Malvasia Bianca);

    Titolo alcolometrico : => 11%

    Versioni

    • secco (Vino Bianco dal colore giallo verdolino o giallo paglierino chiaro, profumo, delicato, caratteristico, gradevole e sapore secco).
    • spumante (Brut, Extra-dry, Dry, Demi-sec, Doux. Dalla spuma fine e persistente, dal colore giallo con riflessi verdolini o giallo paglierino con eventuali riflessi dorati, profumo fragrante, complesso, caratteristico della rifermentazione, gradevole e sapore fresco, sapido, fine, armonico, dal secco delicato, fino al dolce).

    La storia

    Nel ‘600 la cittadina si sviluppò notevolmente, accumulando numerose ricchezze ed opere d’arte distribuite nelle varie chiese della città;
    Nel ‘700 fu vittima delle perquisizioni da parte dei Francesi che portarono via tutte le campane delle chiese, eccetto la maggiore della chiesa di S. Pietro, esistente ancora oggi.
    Negli anni ‘50 e ‘60 del Novecento a Putignano fiorì l’industria tessile ed il Carnevale iniziò ad assumere le sue attuali sembianze, iniziando a farsi conoscere nei territori limitrofi e non solo. Crebbero di conseguenza anche le infrastrutture che resero Putignano uno dei più importanti centri del sud-est barese.

    La DOC Locorotondo

    La denominazione di origine controllata “Locorotondo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie e varietà:

    • Locorotondo, anche nelle tipologie Superiore e Riserva (secco)
    • Locorotondo Spumante (Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec /Doux)
    • Locorotondo Passito (secco)
    • Locorotondo Verdeca (secco)
    • Locorotondo Bianco d’Alessano (secco)
    • Locorotondo Fiano (secco)

    Zone di produzione

    • per la provincia di Bari, il territorio del comune di Locorotondo;
    • per la provincia di Brindisi, il territorio del comune di Cisternino e, in parte, il territorio del comune di Fasano.

    I vigneti utilizzati sono :  Verdeca, Bianco d’Alessano ( in percentuale minore =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia).

    Titolo alcolometrico : tra 11% e 15%.

    La storia

    Il paesaggio rurale è attualmente caratterizzato da eleganti e lineari muretti a secco che delimitano e sostengono il terreno agrario sul quale l’uomo ha impiantato i vigneti, per la maggior parte di piccole dimensioni, nei quali la scelta dei due vitigni predominanti è stata fatta al fine di sfruttare al massimo le caratteristiche del territorio.

    Il vitigno Verdeca vuole terreno fresco e profondo del fondovalle; il vitigno Bianco d’Alessano, più rustico, vegeta e produce bene sui crinali poveri di stato coltivabile ma esposti al sole. L’uno fornisce al vino il profumo e il sapore, l’altro la stoffa e il corpo. Insieme costituiscono la formula per produrre lo splendido vino bianco denominato “Locorotondo”.

    La DOC Gioia del Colle

    La zona di produzione comprende:

    • Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Turi e Altamura, provincia di Bari
    Tipologie, vigneti utilizzati e Titolo alcolometrico
    • bianco (secco) 50-70% Vitigno Trebbiano Toscano, 30-50% , vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, tasso alcolemico:    10,5%
    • rosso secco 50-60% vitigno Primitivo, 30-50% vitigni Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Malvasia Nera, massimo 10%, da soli o congiuntamente, tasso alcolemico: 12%
    • rosato secco 50-60% vitigno Primitivo, 30-50% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Malvasia Nera, tasso alcolemico: 10%, da soli o congiuntamente: 11%
    • primitivo secco 100% Vitigno Primitivo, tasso alcolemico: 13%
    • aleatico dolce dolce 85% Vitigno Aleatico, tasso alcolemico 15% Vitigni Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, da soli o congiuntamente, tasso alcolemico: 15%
    • aleatico liquoroso dolce, 85% Vitigno Aleatico, 15% Vitigni Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, tasso alcolemico da soli o congiuntamente: 18,5%

    La storia

    Gioia del Colle, situato al centro della zona di produzione, è un piccolo agglomerato di case che circondano il castello che Federico II di Svevia fece realizzare nel 1230. La produzione del vino nel territorio di Gioia del Colle era già attiva tra l’VIII° ed il III° sec. a.C. , come testimoniano i ritrovamenti di contenitori destinati a contenere vino nella zona archeologica di Monte Sannace, grande centro peucetico, a pochi chilometri da Gioia del Colle. Gli unici documenti storici certi dell’origine del Primitivo (vitigno più rappresentativo e noto della doc Gioia del Colle) risalgono all’inizio del secolo scorso. Tra le varie uve tra di loro mischiate, una varietà maturava prima delle altre, e per tale caratteristica fu denominata “Primaticcia o Primativo” dal latino “primativus”. Questa varietà fu poi selezionata ed impiantata a Gioia del Colle, dando vita alla prima monocoltura di vino Primitivo in queste zone. Dal 1820 in poi il vitigno si estese anche all’agro di Acquaviva delle Fonti dove si riscontrò una maggiore gradazione alcolica finale. Successivamente il vitigno si espanse nei comuni limitrofi interessando Cassano delle Murge, Sammichele di Bari, Noci e Castellana Grotte, arrivando sino al litorale adriatico e espandendosi anche in altre direzioni quali Santeramo in Colle, Altamura e Gravina. Il Vino DOC Gioia del Colle ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 maggio 1987.

    Strada del Vino tra le DOC Locorotondo e Martina Franca

    La Strada del Vino che da questi due incantati paesi prende il nome, coinvolge in realtà tutto il territorio della Murgia Sud Orientale, detta anche Murgia dei Trulli, che va dai comuni di Alberobello, Martina Franca, Locorotondo, Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, affacciandosi sulla magica Valle dei Trulli, per poi proseguire per Crispiano.

    Il percorso

    Vegetazione, trulli, casette rurali e antiche masserie, un tempo centri specializzati per la coltivazione della vite sono le località che si incontrano percorrendo la Strada dei Vini: Alberobello, la località nella quale i trulli assumono dimensione urbana e non più rurale (il centro storico ne conta infatti più di mille ) Martina Franca, raffinato luogo di arte barocca Roccocò, più vicina al Barocchetto romano che al Barocco leccese, degno di nota il Palazzo Ducale, oggi municipio della città; Locorotondo che si offre al viaggiatore che giunge da Martina Franca, con il suo impianto circolare da cui deriva il nome e con i suoi caratteristici tetti spioventi; Fasano, che gode di una strategica posizione a metà strada tra la collina della Selva, di Laureto e del Canale di Pirro e il mare cristallino del Basso Adriatico; Cisternino, la cui architettura del centro storico e la vista sulla Valle d’Itria non potranno che incantare; Ostuni, nota anche come “città bianca” per le abitazioni bianche del suo centro storico; Ceglie Messapica, una delle più antiche città della Puglia ricca di testimonianze storiche ed infine Crispiano che custodisce numerosi insediamenti rupestri tra cui spicca la Cripta di S. Paolo scavata dai monaci che fondarono la città.

    Strada dei Vini della Murgia Carsica

    Il paesaggio è percorso da depressioni circolari, burroni e fratture improvvise. In profondità innumerevoli grotte di origine carsica e caverne scavate da fiumi sotterranei si aprono la via verso il mare.

    Elementi distintivi di questo paesaggio, le profonde voragini delle gravine, spettacolari fenditure dalle pareti ripide. Il nome deriva da “grava”, termine che indicava la spiaggia, o il greto del fiume, ma le dimensioni monumentali fanno più pensare a veri e propri canyon. Le Grotte di Castellana sono un noto esempio.

    Il percorso

    La Strada dei Vini Doc della Murgia Carsica si sviluppa nei territori dei comuni di Spinazzola, Poggiorsini, Gravina in Puglia, Altamura, Gioia del Colle, Cassano Murge, Acquaviva delle Fonti, Santeramo, Sannicandro, Casamassima, Noci, Putignano, Castellana Grotte, Sammichele, Conversano, Rutigliano, Adelfia, Turi.

    Osservando i terreni di aree archeologiche come, ad esempio, gli scavi di Botromagno, di poco fuori il centro storico della città, è possibile capire qualcosa in più sui fattori che influiscono, sulle caratteristiche di un vino come il Gravina. La composizione stratificata, infatti, evidenzia un primo strato vegetale sotto il quale sono ben evidenti quello argilloso e poi tufaceo. I vigneti iniziano a vedersi in prossimità degli scavi, per un’estensione che oggi è circa di 400 ettari (da 2700 che se ne contavano nel 1977), per un vino che ha una netta impronta territoriale. Il Gravina Bianco è ottenuto sostanzialmente da uve Greco e bianco di Alessano in percentuale compresa tra il 35 e il 60%, e da malvasia per una quota tra il 45 e il 60%, con possibilità di aggiunte di modeste percentuali di bombino bianco, trebbiano, verdeca. I comuni interessati alla produzione della denominazione sono quelli di Gravina, Poggiorsini, Altamura, Spinazzola.

    In questi territori il settore agricolo si impone soprattutto per le colture cerealicole e viticole. Forti nelle produzioni delle uve da tavola i comuni di Conversano, Rutigliano, per le uve da vino Spinazzola, Poggiorsini, Gravina, Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Adelfia. Produzioni che accomunano tutti i territori comunali interessati dalla Strada sono quelle casearie, in particolare le produzioni di mozzarelle, i formaggi freschi, di cacioricotta e di caciocavalli.

    Lista DOC della Puglia

    • ALEATICO DI PUGLIA DOC
    • ALEZIO DOC
    • BARLETTA DOC
    • BRINDISI DOC
    • CACCE’ E MMITTE DI LUCERA DOC
    • CASTEL DEL MONTE DOC
    • COLLINE JONICHE TARANTINE DOC
    • COPERTINO DOC
    • GALATINA DOC
    • GIOIA DEL COLLE DOC
    • GRAVINA DOC
    • LEVERANO DOC
    • LIZZANO DOC
    • LOCOROTONDO DOC
    • MARTINA FRANCA DOC
    • MATINO DOC
    • MOSCATO DI TRANI DOC
    • NARDO’ DOC
    • NEGROAMARO DI TERRA D’OTRANTO DOC
    • ORTA NOVA DOC
    • OSTUNI DOC
    • PRIMITIVO DI MANDURIA DOC
    • ROSSO DI CERIGNOLA DOC
    • SALICE SALENTINO DOC
    • SAN SEVERO DOC
    • SQUINZANO DOC
    • TAVOLIERE DELLE PUGLIE DOC
    • TERRA D’OTRANTO DOC